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È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_ È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_ È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_ È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_ È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_ È un progetto artistico in progress_ una riflessione sulla fotografia e sull'uso dell'immagine, oggi_ alle radici del nostro presente_ per costruire un immaginario_ o solo per rivelare un'illusione_

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Beyond Memory

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Beyond Memory

Nel 2012, Fotoromanzo Italiano si aggiudica il terzo premio nel concorso “Beyond Memory”, curato da Marinella Paderni e organizzato da Celeste Network.
La mostra dei finalisti alla Fondazione Marangoni di Firenze è l’occasione di presentare la fanzine Giorni tristi, azione numero #2 e prima produzione cartacea in edizione limitata.

“Si sa che l’industria della memoria è a suo modo smemorata; la memoria collettiva odierna è sempre più istantanea, di breve durata, che fatica persino a ricordare il presente appena trascorso. Reduci dalla caduta delle utopie e delle Grandi Narrazioni, immersi in quel presente esteso e immemore che è la telepresenza, viviamo questa nuova condizione senza tempo inventando paradossalmente tecnologie che consentono di ‘stoccare’ i ricordi, di costruire delle reti di memoria dinamica, di eternizzare e di archiviare ogni frammento di vissuto trasformando tutto questo materiale umano in forme inedite di narrazione. Storie aperte, in divenire, fatte per non giungere ad una storicizzazione definitiva. L’arte reagisce a questa inedita fenomenologia attivando delle pratiche di contro-memoria e ideando nuovi dispositivi di narrazione tramite l’esplorazione degli archivi e dei loro potenziali.”

Marinella Paderni

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